Giorgio Franchetti, oltre che al collezionismo, dedicò gran parte del suo tempo alla musica, una passione che ereditò dalla madre e condivise con il fratello Alberto, che accompagnò il barone nelle sue innumerevoli peregrinazioni tra Europa, Firenze, Londra, Roma e Venezia.
Il suo benvoluto amico Ugo Ojetti scrisse che egli amava invitare i suoi cari a prendere il tè da lui per poter dedicare loro le note di grandi compositori, badando a tal punto all’esecuzione del brano musicale che il suo talento era universalmente riconosciuto: “suonava come un angelo”, disse Ojetti, facendo un paragone che, oltre ad essere un riferimento alla bravura dell’amico, allude anche all’invisibilità dell’angelo, assimilabile alla volontà di Franchetti di confondersi con lo spirito del compositore.
L’amore per la musica
Giorgio Franchetti, oltre che al collezionismo, dedicò gran parte del suo tempo alla musica.